Ci è stato chiesto, dall’amministrazione dell’ isola di Capraia, di valutare progettualmente la possibilità di inserire i reperti archeologici ritrovati sull’isola nella Torre della Marina. L’obbiettivo sarebbe sistemare in maniera più consona e adeguata questi reperti, patrimonio culturale dell’isola, e dotare Capraia di una nuova attrattiva turistica. Attualmente i reperti sono sistemati in parte nell’interrato del Comune e in parte in Soprintendenza a Firenze. La Torre, a pianta circolare, consiste in due livelli interni oltre ad un ballatoio coperto e un livello esterno in copertura. Elemento di collegamento fra i piani è una scala a suo tempo realizzata dai carcerati. Questa scala, pur non avendo un reale valore rappresenta parte della storia di Capraia e si presenta come un elemento ben integrato nel contesto. L’analisi della situazione e le proposte progettuali sono attualmente basate su un sopralluogo effettuato questa estate (con parte dei locali occupati) e, successivamente, ipotizzando una soluzione basandosi su un rilievo parziale del luogo che si ritiene possa essere considerato solo come base indicativa. Si ipotizzano alcune soluzioni progettuali che hanno come obbiettivo un generale contenimento dei costi (come da indicazioni ricevute) e il mantenimento della scala attuale, previa conferma da tecnico abilitato sulla validità statica ed eventuali altre indicazioni dagli enti competenti. La scala non corrisponde ad i criteri di sicurezza di legge. Si potrebbe prevedere per l’accesso ai piani superiori un uso condizionato, sia per il numero delle persone che contemporaneamente possono accedere ad i piani superiori sia eventualmente con firma su dichiarazione di prese di conoscenza e accettazione della situazione. O con altre modalità e regole da individuare e stabilire. Si ritiene comunque che la sostituzione della stessa con una realizzata a norma comporti la perdita di un elemento che costituisce un pezzo di storia della Capraia e l’inserimento di un nuovo collegamento verticale non potrà non essere sopradimensionato rispetto al luogo che lo alloggia oltre a comportare un intervento sul posto molto radicale a tutti i livelli. Partendo da tali considerazioni si ritiene che qualora non possa essere utilizzata la scala esistente possano sussistere due strade: - limitare l’esposizione archeologica e la frequentazione da parte di visitatori solo al piano terreno; - prevedere un intervento più radicale che coinvolga in tal senso l’intera struttura; Dovranno essere chiariti alcuni aspetti in merito alla gestione del luogo: orari, visite, eventuale presenza di custode, consistenza e tipologia dell’esposizione, in quanto in dipendenza dalle decisioni e dagli obbiettivi posti saranno necessarie opere diverse.