progetto finalista
Il progetto per il complesso polifunzionale si prefigge di rispondere a diverse esigenze:
- L’inserimento nel contesto ed i collegamenti sia visuali che funzionali agli edifici esistenti;
- L’inserimento di diverse funzioni sia all’interno dell’edificio (congressi e ricettivo) che all’esterno (parco tematico, zona eventi, collegamenti e percorsi) nel rispetto delle alberature esistenti.
Preso atto del contesto, già ricco di segni degli edifici circostanti, si è pensato ad un edificio costituito da un certo rigore di forme e volumi, nel rispetto delle funzioni che andrà ad ospitare. La pelle più esterna in vetro a lamelle frangisole costituisce più che una parete una trama leggera; le sottili lame di vetro, elementi trasparenti e riflettenti, conferiscono all’edificio un andamento “dinamico” di riflessi, cambiamenti di colore e “vibrazioni”.
Il nuovo complesso polifunzionale è stato studiato per essere condiviso, attraversabile, visibile e permeabile; non c’è una netta scissione fra aperto e chiuso: i confini si confondono annullandosi, la compenetrazione aumenta fino a permettere l'utilizzo delle coperture per le funzioni da svolgere all'aperto.
Le coperture, previste in legno e dotate di ampie zone a verde, costituiscono delle piazze; in particolare quella della sala congressi degrada tramite sedute in legno e crea un’ampia e piacevole zona eventi, affacciata su una quinta verde con fondo in lamiera in acciaio corten, richiamo a “teatro”, un omaggio a Pietro Porcinai, proposto dall’artista Beverly Pepper alla Fattoria di Celle.
I materiali previsti sono quindi: vetro, acciaio corten e legno; materiali di impatto forte e connotativo, tutti molto materici e caratterizzati da colori neutri con gradazioni di toni marroni e terra, ocra e azzurro.
Gruppo di Lavoro
Leonardo Maria Proli, Beatrice Pierallini, Massimo Arduini, Curzio Maria Proli, Alessandro Modanesi, Mirko Moriconi, Marco Rabazzi, Marco Ricci
Collaboratori
Antonella Valeriano