Quattro elementi: Il Castello - La Città - Il Parco e una Strada che di fatto divide in due porzioni quella parte di
Gorizia. E’ necessario ristabilire una connessione, costruire un PONTE.
La posizione baricentrica, tra la città ai piedi del Castello e gli ampi spazi verdi dei parchi Valletta del Corno e
Coronini, sembra suggerire la natura stessa dell’intervento progettuale.
Un confine, un limite impedisce l’integrazione tra le parti: la strada a scorrimento veloce spezza la naturale tensione
tra i luoghi.
La soluzione di un fatto meramente funzionale diventa l’occasione per restituire una porzione di città alle persone.
Non un semplice svicolo ma un vero e proprio edificio-ponte. Si apre un’ampia prospettiva verso il verde, un terrazza
panoramica che è anche un edificio che si protende verso il parco e che contiene in sé stesso le persone, i luoghi
dello stare insieme, del vivere quotidiano, dello studio.
Una grande finestra, in sostanza, ma anche un contenitore capiente; al suo interno trovano spazio i numerosi servizi
culturali e la mensa, nati per la comunità degli studenti, ma che appartengono naturalmente a tutta Gorizia,
unitamente ad un ampio parcheggio ipogeo.
La grande piattaforma è la base sulla quale si posano tre edifici a destinazione residenziale: collettiva per gli
universitari e, integrata ad essa, quella più tradizionale organizzata per piccoli appartamenti.
La medesima tensione verso il parco, in questi corpi spezzati, una selva di snelli pilastri si rincorrono verso il verde,
lasciando ampi spazi aperti che consentono di muoversi in libertà sull’intera superficie della piazza.
Una gradinata-teatro, fulcro dell’AGORA’, invita al complesso multifunzione che, come un cannocchiale, inquadra il
paesaggio circostante.