La scuola primaria Diaz, situata poco lontano dall’alveo del fiume Meduna ha una stretta connessione con alcuni dei punti di riferimento di Corva stessa: la vecchia latteria e la sua piazza, San bartolomeo in Corva ed il mercato settimanale. E’ un fondamentale nodo per le famiglie che in essa vedranno crescere i propri figli, ma anche per la comunità. La nuova scuola dovrà essere un punto focale di aggregazione e di sviluppo di idee. Da ciò risulta capitale la necessità di integrare nel nuovo progetto tutte le innovazioni possibili in campo energetico, verso la tutela ambientale e in ambito formativo. Ad immediata ripresa di queste tematiche e data la vasta gamma di vegetazione presente nelle ricche aree che permeano l’edificato di Azzano Decimo, l’ambiente da primo si erge come priorità, e la sua tutela come sua pari. Il rispetto di questa condizione particolare diviene il pensiero sotteso alla progettazione: un dialogo con esso e una volontà di far percepire e vivere ai piccoli abitanti di questo nuovo luogo questa connessione. A tal fine, oltre a ricercare un basso impatto ambientale, strategici saranno gli inserimenti di vegetazione che entrerà a far parte dell’architettura e dell’insegnamento che in un tutt’uno daranno vita alla nuova scuola. Il legame che verrà così a crearsi, così come dichiarato dalle numerose ricerche derivanti dal pensiero postmoderno fino ad oggi, darà la possibilità di convivere in una costante consapevolezza di quanto la natura e l’ambiente siano positivi nell’apprendimento e nel vivere uno spazio nel quale si passa la maggior parte della giornata. Sullo sfondo di tali affermazioni sono perciò intrinseche una serie di tecniche che garantiscono il funzionamento di una struttura che diverrà un motore di formazione in tutti i sensi. Oltre ad alimentare queste pretese, inoltre, provvederà nal complesso compito di conseguire un consumo d’energia primaria inferiore al 20% rispetto ai requisiti NZEB. Diretta conseguenza sarà l’impiego di impianti …
L’integrazione della nuova scuola con il tessuto urbano e sociale si esprime in prima istanza con la massima permeabilità delle funzioni pubbliche che si svolgono in essa e con la possibilità di usare gli stessi spazi non solo per le attività scolastiche, ma anche a servizio della collettività. Da qui la scelta di collocare al piano terra non solo gli spazi dell’accoglienza, ma anche quelli per il gioco, l’intrattenimento e la refezione. Questi luoghi sono dunque visibili, permeabili, trasparenti sia per favorire l’integrazione dell’attività didattica nella comunità, sia per far entrare la comunità in questi luoghi quando la didattica non li utilizza. Primo elemento è il nuovo orientamento dell’ingresso, che si affaccia sulla piazza della vecchia latteria e ne diviene naturale estensione, per favorire l’accesso sicuro alla scuola agli studenti, ma anche per essere luogo di ritrovo in caso di attività culturali collaterali promosse negli spazi del nuovo fabbricato. L’area dell’accoglienza è arricchita dalla gradonata colorata che trasforma lo spazio da semplice luogo dedicato alla ‘ricreazione’ ad ambiente con diverse funzioni: di teatro e rappresentazioni, di cinema, di lettura, di conferenza, di lezione. L’ampio ambiente della mensa dilata questo ambiente e rende lo spazio fluido in tutto il piano terra. Grandi vetrate aprono alla cittadina le funzioni in esso contenute, anche se per gli spazi esterni lungo la strada è prevista una intensa schermatura verde di arbusti e piante da fiore che nelle diverse stagioni impreziosiscano questi luoghi.
Piante rampicanti, sempreverdi, fioriture stagionali, schermature di fogliame, erbe perenni e profumate caratterizza anche il piano primo della nuova scuola: le facciate non sono immobili, ma vivono con la loro vegetazione che diviene elemento di pregio per la città, ma anche e soprattutto diviene quinta speciale e di piacevole percezione riservata agli studenti di tutte le aule della scuola.
Le aule, poste tutte al piano primo, si affacciamo su una terrazza fiorita, così da mitigare la percezione dell’ambiente costruito.