La metropoli nell’Età del ferro | 2014
© Lapo Lani
Una grande introduzione, con un’energica colonna sonora e lame di luce policrome. Poi più nulla. Silenzio. Un lungo silenzio, rotto dal suono di incessanti percussioni.
Improvvisamente mi sembrò che tutto dovesse avvenire nel versante meridionale dell’antica acropoli.
Provai a dimenticare... poi tentai di ricordare, parlare correttamente, pensare in modo logico, classificare, analizzare, descrivere, enumerare. Non riuscivo più a impugnare il pensiero. Non riuscivo più a brandire il tempo.
Il battito del cuore coprì la mia corsa. Il corpo ridusse il tempo di risposta a ciò che avveniva intorno.
Scomparve la favola della purezza. Non fui tentato di giudicare, non fui più giudicato.
Pensieri, parole, scrittura e disegni aumentarono la loro complessità diventando incomprensibili, sigle di un linguaggio appartenente ad un’epoca remota.
Il paesaggio si rivestì di un colorito di profezia, incastonato in un eterno preludio.
A momenti, avrei voluto ricordare; a momenti, dimenticare.
Il gesto di ogni mio movimento sembrava il presentimento dell’eternità.
Da quel momento, nessuna storia poté più essere ricordata.
Su un grande video che copriva gran parte della facciata di un grattacielo mi apparvero, in successione, le seguenti parole:
«Not for any Nation
Not for any Ideology
Not for Justice
Not for Honor
Not for Power
Not for the Future
Not for Love
Not for Peace
Only for Revenge
Those who “Don’t Exist”
Snake is back!
Sins of the Father
Hell Bound
Burning with Revenge
In Outer Heaven…
Men become Demons»
Ecco là, l’ossesso coro. L’allucinazione che divora la ragione. Il canto senza strumento.
E fui accecato da bagliori luminosi; fui ferito da armi da taglio; mi bagnai di sudore, sangue e urina.
Da allora, qualsiasi storia non sarebbe durata più di una notte.
Il ferro continuò a lacerarmi, a segarmi le ossa.
E mossi la testa verso il culmine dell’acropoli, mordendo la cinghia di cuoio.
Aggressiva crudeltà. Estasi dionisiaca. Liberazione apollinea.
Potenza,
animale.
E continuò a sbattere i denti e a muoversi imprevedibilmente, il lacero buffone della vita e della morte.
Giugno 2014
Lapo Lani
Collaboratori: Alessandra Campari, Chiara Corsini, Alessandra De Matteis, Ester Golia e Paola Poli
(Il testo in inglese sopra riportato è stato estratto dal Trailer originale - Director’s Cut - del videogioco “Metal Gear Solid V”, prodotto da Konami.)