Project developed with DGTA (David Garda Taller de Arquitectura).
Si specchia in acqua
Il drago- imprigionato
nella libellula
1. PRINCIPI COSTRUTTIVI: LE LINEE DI COSTRUZIONE – INSERIMENTO URBANISTICO
L’approccio progettuale parte da alcune considerazioni sull’orientamento di Torino. L’asse di corso Francia taglia la città da est a ovest, mentra la città romana è inclinata rispetto a questo asse di 26 gradi. Via Rosolino Pilo ha un’iclinazione di 14 gradi su corso Francia mentre la via più a nord riporta l’assetto a 26 gradi. Probabilmente via Pilo era già un tentativo di riconciliazione tra l’asse di corso Francia e la Torino romana. Altra considerazione è il rapporto del lotto con piazza Rivoli. La caserma Amione rivolge l’ingresso principale verso il centro della piazza. Tenendo conto di questi due elementi (l’orientamento e l’asse visivo) si è proceduto ad una prima partizione geometrica del lotto.
Si è, dunque, proceduto a trovare il raccordo tra l’nclinazione di corso francia e di via Pilo partendo dal baricentro di queste due rette e suddividendo l’inclinazione in 3 + 3 + 3 gradi (lasciando uno spazio tra le maniche di circa 15 ml. pari alla larghezza media delle vie di Torino) ed infine i 5 gradi che consentono di generare una maggiore ampiezza (40 ml.) a nord dell’area da destinare a parco.
Il cono ottico ha baricentro in piazza Rivoli e si congiunge con lo spigolo nord est dell’area oggetto di concorso, passando attraverso la mezzeria dell’ingresso principale della caserma. Si è data una certa apertura angolare per creare un effetto prospettico seguendo alcuni dettami dei progetti di Buontalenti (e che ispirarono anche La Notre). Il cono ottico, così generato, lavora in pianta (tutte le maniche all’incrocio con il cono son svuotate del piano terra), ma anche in rilevato, denunciandosi sia sui tetti verdi con piantumazioni più rigogliose, sia sui prospetti con trasparenze maggiori.
Altre cosiderazioni, che han determinato la scelta progettuale dell’impianto palnivolumetrico, sono: il raccordo tra l’altezza della caserma e l’altezza dei palazzi di corso Lecce; l’altezza consentita dal P.R.G. su via Brione e corso Lecce; la maggior permeabilità possibile del complesso (evitando di creare eccessive frammentazioni); la preferenza ad un orientamento orizzontale espressa dal bando.
La caserma su corso Lecce è formata da due piani f.t. per un altezza di gronda complessiva di 9,6 ml. Il progetto parte con una manica alta 9,6 ml. (4,5 ml. piano terra + 3,7 il primo fuori terra e il restante dislivello è determinato dal riempimento del giardino pensile e il parapetto sul perimetro pari a 1,4 ml.) posta inclinata di 3 gradi rispetto corso Francia. Le maniche successive aumentano di altezza e di piani progressivamente, seguendo un ideale curva logaritmica fino a raggiungere l’altezza di 35 ml. dei palazzi di corso Lecce. La sequenza numerica dei piani (1,2,3,4,6,9) consente il raccordo graduale tra caserma ed il resto della città generando un edificio apparentemente terrazzato prevalentemente rivolto a sud per una ottimale esposizione solare. Inoltre, il crescendo architettonico, rende visibile da ogni punto il complesso senza essere in alcun modo impattante.
I raccordi di manica posti sull’asse sud-nord son vetrati e sospesi da terra. Chiudono il complesso a nord la manica alta 35 ml. e a sud la manica tangente il cono ottico che rafforza ulteriormente la prospettiva sul centro della caserma e quindi piazza Rivoli.
2. IL COSTRUITO, PERMEABILITÀ E SEMPLICITÀ COSTRUTTIVA
Il complesso in progetto è un crescendo architettonico generatore di nuove prospettive, estremamente permeabile e di grande semplicità costruttiva. Gli elementi che lo connotano principalmente sono: i 3 assi visivi che si aprono su corso Lecce e via Brione, concepiti come spazi pubblici ad uso della cittadinanza e distinti in aree tematiche; i due parchi a nord e a sud dell’area; i tetti verdi; il cono ottico; l’esposizione solare; i cornicioni sospesi su tralicci metallici fatti di vetri con intercluse le cellule fortovoltaiche; i fronti duri in pietra locale (Luserna) sui prospetti di corso Lecce e via Brione che risvoltando diventano trasparenti (come un fortino che si disgrega); i giardini all’inglese che contrastano la regola geometrica e con piantumazioni autoctone; i prospetti di vetro e vetrodiffusori con tende a rullo esterne per la schermatura solare.
Il lotto è permeabile su tutti gli assi grazie alla sospensione dei risvolti nord-sud ed allo svuotamento sulla traccia del cono ottico al piano terra. Al di sotto delle parti sospese vien facile individuare gli accessi alla struttura, suddividendo gli accessi del personale su corso Lecce, dagli accessi al pubblico nei sottopassaggi del cono ottico.
Il complesso è composto da maniche continue di 14 ml. di larghezza che determinano una facilità costruttiva e una suddivisibilità in lotti successivi di estrema chiarezza e semplicità.
Negli interrati i parcheggi rispondenti ai requisiti di legge e gli archivi di servizio agli uffici nelle quantità richieste.
3. IL VERDE A TERRA – AREE TEMATICHE
I due parchi a nord e a sud sono piantumati con piante ad alto medio e basso fusto, disposte all’inglese per contrastare la regolarità geometrica del complesso. Lunghe panche connotano le aree di sosta. Le specie arboree saranno a prevalenza autoctona delle famiglie delle salicacae (specie un tempo ampiamente diffusa in Piemonte, diminuita nel tempo a causa dell’ampio utilizzo dei legnami in edilizia a cavallo di ‘700-‘800) e betulacea. A terra manto erboso.
Le aree tematiche disposte sui 3 assi saranno a prevalenza erbosa. Qualche siepe del tipo Buxaceae (Bosso) a contornare gli accessi alle rimesse interrate.
Tutti i percorsi pedonali e ciclabili son rivestiti di materiali drenanti per concedere le massima permeabilità possibile all’area.
Le aree tematiche da nord a sud son così suddivise: area ludico ricreativa (bocce e giochi bimbi), area ritrovo con presenza di acqua e panchine, area di transito delle bici con raccordo alle piste ciclabili esistenti o in progetto comunale ed accesso/uscita delle auto ai parcheggi interrati.
4. IL VERDE SUI TETTI
Tutti i tetti sono allestiti a tetto verde a bassa manutenzione (1 volta all’anno) con sistemi tipo Daku. Prevalentemente le coperture saranno dotate di manto erboso, salvo le zone sovrastanti il cono ottico che saranno trattate con piantumazioni a cespuglio e bordi decombenti.
I benefici termici dell’isolamento estivo invernale sono ben noti (abbattimento estivo fino a 16/18 gradi), inoltre la filtrazione graduale dell’acqua piovana rende le coperture semipermeabili (in molti comuni è previsto nel calcolo della permeabilità dei suoli una percentuale dei tetti verdi). I tetti vedi, infine, contribuiscono all’abbattimento della CO2. L’accesso ai tetti è sempre garantito, essendo il complesso degradante, da un salto di quota all’altro.