Il complesso, collocato lungo l’antica via romana Claudia Augusta, si pone con il lato maggiore in direzione ortogonale rispetto alla lavorazione del terreno e alla sua matrice morfologica è costituito da un corpo elementare di forma rettangolare, si pone su due livelli interrotti da un salto di quota a indicare le due originarie destinazioni – l’abitazione a ovest e il rustico annesso ad est – rappresentando il tipico esempio di costruzione rurale con tetto a due falde, forometrie omogeneamente ripartite secondo allineamenti verticali, portico incassato.
La linea progettuale segue una rilettura storica e critica del patrimonio edilizio anonimo diffuso nella campagna veneta, ma il risultato non subisce alcun mimetismo di analogia né insegue inutili tendenze di museificazione.
La riqualificazione secondo una misura corretta che tiene conto del contesto e le preesistenze; la revisione delle parti originarie attraverso logiche contemporanee per aggiornare destinazioni e tipologie; la ricerca di continuità con l’uso degli stessi materiali ma con tecniche e finalità aggiornate.
Il risultato è un edificio che evolve la matrice storica per ottenere un elevato grado di flessibilità sulla
composizione della struttura e l’articolazione degli spazi, curati in ogni particolare e progettati per essere confortevoli e raffinati allo stesso tempo: un organismo in grado di adattarsi alle nuove esigenze dell’imprenditore agricolo, diventando contemporaneamente luogo di lavoro e abitazione.