Introduzione
Il progetto sviluppa un intervento residenziale basato su due
differenti densità: una serie di edifici differenti per tipologia,
altezze e trattamento delle facciate, accorpati a formare delle corti,
nel settore Ovest dell’area; un insieme di case isolate, bifamiliari e
quadrifamiliari, che seguono rispettivamente 2 modelli tipologici, nel
settore orientale. Complessivamente il masterplan è organizzato quindi
in 7 blocchi a corte, 5 unità bifamiliari e 8 quadrifamiliari .
Grazie a questa strategia l'intero progetto appare come un intervento
non unitario e ripetitivo di edilizia residenziale, ma come una vera e
propria parte di città, dove la varietà, l’alternanza di spazi, di
materiali e di colori, restituisca nell’immediato un’idea di
complessità urbana. Una città nuova, immersa nel verde, che segue
principi di sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Una città
capace di dialogare tanto con il contesto urbano preesistente quanto
con il paesaggio naturale che la circonda.
Il masterplan persegue contemporaneamente due obiettivi. Da una parte
vuole costituire un legame spaziale e volumetrico con il contesto
urbano e dall'altra mantenere il suolo come un elemento naturale,
continuo e permeabile.
L’area di intervento si trova nel limite preciso che divide la parte
urbana da quella naturale: un tessuto denso di edifici residenziali
nella parte Nord, e un suolo coltivato solcato in profondità da canali
di acqua in quella a Sud. Agendo quindi in un area di margine, l'idea
del progetto è quella di realizzare un nuovo intervento residenziale
capace di dialogare con un duplice contesto, urbano e rurale, e porsi
come mediatore fra i due. In tal senso la disposizione delle corti e
delle ville stringe un forte legame con il tessuto edilizio a nord
riprendendone allineamenti e tessuto: i segni urbani del contesto
scorrono da Nord verso Sud delineando le linee principali del nuovo
intervento.Il contesto
Il contesto si presenta come una moltitudine di edifici molto
differenti l'uno dall'altro. Il disegno del sistema stradale è stato
interpretato come un arcipelago di isole dense e compatte di edifici
isolati, divisi tra loro da giardini verdi. Obiettivo primario del
progetto è stato quindi quello di elaborare un tessuto che evidenziasse
la cucitura con il contesto attraverso la formazione di corti virtuali
con gli edifici preesistenti. Lo stesso tessuto stradale del progetto
prolunga verso sud l’attuale conformazione viaria portando la città
esistente progressivamente all’interno della nuova città. La natura
attualmente rurale dell’area ha indirizzato le scelte progettuali tese
al mantenimento di questo aspetto all’interno dell’espansione
residenziale. Obiettivo del progetto è infatti mantenere alcuni aspetti
agricoli all’interno del nuovo tessuto, attraverso l’inserimento di
orti urbani e alberi da frutto all’interno delle corti e negli spazi
pubblici. In tal senso anche la manutenzione di tali spazi verdi viene
incentivata da una nuovo concezione del rapporto tra abitanti e
territorio dove il rapporto con il suolo assuma una connotazione più
intima e identitaria.Le corti come condominio produttivo
Il progetto è stato concepito nella sua organizzazione come piattaforma
per la costituzione micro comunità, ovvero insediamenti basati sullo
sviluppo delle capacità relazionali e produttive. L'espansione urbana
deve oggi essere orientata all'insediamento di comunità attive che
basano il proprio ordinamento sulle loro scelte e politiche economiche,
ambientali e soprattutto sociali; comunità che sono costantemente in
grado di reinventarsi, cambiare il proprio modello e adeguarlo alle
mutate condizioni dell’ambiente circostante.
L'idea del condominio produttivo trova fondamento su questi presupposti
concentrandosi sulla gestione del territorio e sulla sua
pianificazione. Il condominio produttivo vuole quindi essere un
prototipo di sviluppo in quelle zone periurbane, dove città e campagna
presentano un fragile confine, finalizzato alla riduzione dell'impatto
ambientale e alla valorizzazione del territorio attraverso una sua
densificazione consapevole. L’accorpamento di più unità di case
consente infatti di attuare strategie e impiegare tecnologie a ridotto
impatto ambientale per l’approvvigionamento energetico; ciò può
avvenire attraverso la dotazione di piccole stazioni fotovoltaiche o
eoliche in una misura che non è quella della produzione industriale ma
neanche familiare: una dimensione media che rappresenta il miglior
compromesso tra costi e benefici. In quest'ottica le corti del progetto
sono costituite da una “squadra” di edifici specializzati nella
gestione di determinate risorse. Le coperture degli edifici di ogni
corte sono dotate infatti di circa 200 mq di pannelli fotovoltaici e
solari, di 5 pale eoliche ad asse verticale miniwind, di circa 180 mq
di serre/giardino d’inverno comune, per la protezione e incubazione
delle piante più delicate, nonché di un bacino di raccolta dell'acqua
piovana con relativo serbatoio. Grande attenzione è stata demandata
alla integrazione architettonica di tali dispositivi, affinchè non
risultassero semplicemente aggiunti ai volumi residenziale, ma al
contrario contribuissero a definirne la forma e il linguaggio.
I vari edifici costituenti la corte collaborano idealmente alla
produzione e al recupero di risorse primarie, condividendone i
vantaggi. All'interno delle corti si prevede inoltre l'inserimento di
orti e di alberi da frutto, per innescare sia un processo di
autosostentamento a scala condominiale sia per stimolare ulteriormente
gli aspetti relazionali degli abitanti: un’occasione di produzione
agricola o di allevamento a piccola scala, capace di garantire una
produzione qualitativamente controllata, sufficiente per un numero
ristretto di nuclei familiari. La stessa logica vale per lo smaltimento
delle acque e dei rifiuti biologici offrendo la possibilità di creare
piccoli impianti per la fitodepurazione dell’acqua o per il
compostaggio così da non produrre scarti.
Il condomino produttivo rappresenta quindi una forma innovativa di
gestione della crescita urbana dove il progetto di espansione tende di
fatto a preservare l’agricoltura come infrastruttura verde della città.
I vuoti verdi degli spazi coltivati meritano di diventare il principale
spazio strutturante dell’organizzazione del territorio mentre il
progetto implica che la campagna faccia città, che la natura campagna
si urbanizzi e che la città si naturalizzi o ruralizzi.Le tipologie
I differenti edifici che compongono le corti contengono appartamenti di
dimensioni diverse: 45, 55, 75 e 85 mq. Questa differenziazione è stata
studiata con il duplice obiettivo di garantire le molteplici esigenze
abitative e al contempo perseguire la varietà formale dell’intero
comparto attraverso l’accostamento di pochi semplici elementi.
Le tipologie sono inoltre declinate in funzione della loro esposizione.
Il principio perseguito dal progetto è quello di differenziare le
tipologie a seconda della loro esposizione. Pertanto le tipologie con
esposizione N-S si configurano in modo da distribuire gli spazi di
servizio come cucine e bagni verso l’affaccio a nord, conformandosi
così come spazi tampone. Sono inoltre dotate di aggetti orizzontali
come terrazze, balconi e ballatoi che fungono da dispositivi
architettonici di schermatura dalla radiazione solare estiva. Le
tipologie con esposizione E-O invece distribuiscono la zona notte verso
Est e la zona giorno verso Ovest e sono dotate di loggiati studiati per
controllare l’ingresso della radiazione solare e i relativi guadagni
termici.
Questa ricchezza tipologica garantisce la flessibilità e la
molteplicità funzionale richiesta, anche in rapporto alle diverse
culture dei fruitori, perseguendo una integrazione tipologica e sociale.
La scelta di una configurazione a corte ha permesso l'utilizzo di corpi
di fabbrica ridotti, ottimizzando di conseguenza l’illuminazione
naturale e la ventilazione passiva degli ambienti interni. Tutte le
tipologie infatti hanno sempre il doppio affaccio in modo da garantire
una buona ventilazione trasversale. I corpi scala degli edifici hanno
sempre un affaccio verso l’esterno, in modo da poterli sfruttare come
camini di ventilazione per il richiamo e l’espulsione dell’aria esausta
interna. La stessa colorazione e l’uso dei materiali dei differenti
edifici è stato studiato in relazione alle differenti esposizioni al
fine di mitigare l’effetto di albedo e ottimizzare i guadagni solari. Le ville isolate
Nel comparto Ovest dell’area sono state concentrate le ville
bifamiliari e quadriframiliari. Si è scelta una netta separazione tra
le due tipologie al fine di configurare due contesti urbani differenti
ed evitare incompatibilità tipologiche tra due tessuti a differente
densità. Le ville, in due tagli da 100 mq e 120 mq, sono dotate di
giardino privato e si sviluppano su due piani. Al piano terra si trova
un ampio soggiorno, la cucina, un bagno e il box auto. Al primo piano
accessibile da scala interna si sviluppano le camere da letto, un altro
bagno e un ampia terrazza. Le ville quadrifamiliare sono dotate invece
di parcheggio interrato con quattro box e cantine. Anche il tessute
delle ville è dotato di parcheggi pertinenziali e di spazi verdi
pubblici.Caratteristiche ambientali e strategie per il contenimento energetico
La progettazione ha tenuto conto delle strategie architettoniche e
degli accorgimenti tecnologici utili a ridurre le dispersioni termiche,
e le conseguenti necessità di apporti di energia, nonché a ottimizzare
lo sfruttamento delle risorse rinnovabili. È stata ricercata una forte
integrazione formale tra dispositivi tecnologici ed architettura in
relazione alle caratteristiche del contesto e del budget previsto. Gli
edifici del progetto sono pertanto connotati formalmente in relazione
alla specifica funzione di sfruttamento e gestione delle risorse.
Volumi con copertura a shed sono di supporto a pannelli solari e
fotovoltaici, mentre le torri di cinque piani portano in sommità sei
pale eoliche ad asse verticale, in modo da non incontrare ostacoli
nello sfruttamento dell'energia dei venti prevalenti. Altri volumi sono
caratterizzati da coperture confluenti in cavedi di raccolta dell'acqua
piovana, accumulata e depèurata in serbatoi interrati prima di essere
immessa nuovamente nei circuiti di irrigazione del verde e degli orti
urbani all'interno delle corti.
Tutto il progetto è pensato come una parte di città immersa nel verde.