Il progetto si pone come obiettivo quello di disegnare uno spazio interno libero dal vincolo dei muri che ne delimitano la forma e ne compromettono la spazialità. Il progetto ambisce ad essere uno spazio aperto, un luogo “senza più pareti, ma alberi....alberi infiniti”, un progetto che sogna, che desidera “portare il cielo in una stanza”. Ecco allora che i pilastri diventano tronchi di piante con la chioma che si protende verso l'alto, il pavimento un grande mare blu che trasporta i visitatori tra le sponde delle isole, veri e propri atolli all'interno dei quali le opere d'arte in esposizione possono trovare riparo e protezione. In fondo al mare, sull'orizzonte, una parete di vetro blu segna il confine tra il mare e il cielo. Limite invalicabile che, una volta penetrato attraverso la scala, consente l'accesso al piano seminterrato. Qui il visitatore viene proiettato in una dimensione oniricache che anticipa un viaggio verso l'ignoto: sembra quasi di essere sott'acqua dove, in apnea, trattenendo il fiato, ci si ritrova immersi in un mondo singolare che sposta e cambia, la percezione delle cose. La galleria è stata concepita come una successione di “stanze territoriali” dove interno ed esterno si mescolano e si amalgamano poesia e suggestione, sogno e lirismo...