Ogni progetto architettonico dovrebbe nascere in riferimento al luogo, interpretarne le caratteristiche, svilupparne le potenzialità. Nello specifico del nostro intervento ci siamo rapportati al sito simultaneamente su tre livelli:
- Il contesto attuale
- Il P.I.I “Cascina Merlata”
- Le potenzialità di sviluppo dell’area
Il tutto con l’obbiettivo di mettere in risalto la vocazione di porta d’accesso al nuovo quartiere dell’area di progetto, collocata nella parte sud all’interno del Masterplan di Cascina Merlata, lambita a sud da via Gallarate e costeggiata ad ovest dal nuovo boulevard di accesso. In una cerniera cruciale del nuovo sistema urbano di quartiere, che prevede anche l’integrazione di una nuova area sul fronte orientale, la nostra proposta è una connessione tra il sistema ‘veloce’ di via Gallarate e quello ‘lento’ del parco in una idea di spazio urbano continuo e fluido che possa estendersi ben oltre il semplice confine dell’area. Allora gli edifici, la cui morfologia si ispira agli altri compresi nel Masterplan, si dispongono parallelamente alla direttrice di Cascina Merlata, non soltanto per rispettarne il cannocchiale visivo, ma anche per garantire la maggior permeabilità da chi proviene dall’arteria di via Gallarate. Gli edifici inoltre si biforcano sul fronte nord con la possibilità di determinare il ritmo dei volumi su di un nuovo possibile asse viario auspicabile con la futura estensione del Masterplan. I corpi residenziali sono staccati da terra, edifici ponte che poggiano sui nuclei di accesso alle residenze. L’idea è quella di restituire il suolo al ‘pedone’, citando il pensiero di le Corbusier, di occupare la superficie minima di terreno per gli edifici, restituendo ai cittadini la maggiore area possibile di spazio verde. All’interno del parco l’organizzazione dei percorsi e delle piantumazioni enfatizza il senso di penetrazione e accessibilità all’area secondo la direttrice sud/nord. Nella parte nord del parco, tra i due edifici residenziali, il verde si solleva gradualmente per ospitare una scuola materna di quartiere. Dal punto di vista dell’utilizzo degli spazi, il progetto propone due livelli nel rapporto pubblico/privato: mentre la quota parco, che accoglie gli spazi liberi ed i servizi di quartiere, rappresenta la connessione su scala urbana, il piano intermedio agli edifici, che ospita i servizi alla residenza, è in grado di realizzare la connessione di blocchi residenziali altrimenti separati.