“E adesso ?
Luce, solo luce che trasforma tutto il mondo in un giocattolo.
Molto bene, faremo gli occhiali così.”
Edgar Lee Masters, l’Ottico, Antologia di Spoon River
Ultimamente ci interessa lavorare su edifici dismessi e dimenticati, su piccole storie.
Le serre del Grumello, abbandonate e svuotate di ogni funzione, trasmettevano un fascino dello spazio e della luce che ci sembrava importante preservare.
Il lavoro è stato fatto con la precisa intenzione di celebrare la bellezza e l’onestà della struttura e dei materiali, conservandone gli elementi e inserendo quelli mancanti compatibili con la struttura esistente, senza forzarne le prestazioni, nel massimo rispetto dell’integrità dell’oggetto architettonico.
Quando nel lavoro ci siamo imbattuti nella necessità del nuovo, le scelte non hanno concesso nulla a falsi pudori stilistici: serramenti a filo nei laboratori, lucernario essenziale, piastre di cemento a terra, ghiaia lungo i margini, intonaco a calce spatolato a seguire le irregolarità sottostanti, sono parti di un linguaggio rigoroso teso a valorizzare gli elementi preesistenti.
Inserite in un più ampio progetto di qualificazione delle risorse del nostro territorio chiamato Chilometro della Conoscenza, laboratori e serre sono il luogo ideale per iniziare a parlare di natura e di ambiente.
Restituite al paesaggio, ritornano ad essere quelle “lenti” attraverso cui la visione dell’esterno viene sublimata, coinvolgendoci in una percezione eccezionale del luogo.
Committente: Associazione Villa del Grumello
Progettisti: Arch. Paolo Brambilla, Arch. Elisabetta Orsoni, Arch. Corrado Tagliabue
Collaboratori: Luca Fradegrada, Martina Iapichino, Veronica Marelli
Fotografie Isabella Sassi Farias