Prima menzione premio Atlante dell'architettura sostenibile della Regio Insubrica - 2024
Rustico Serena, nel passato destinato a stalla con fienile, si situa nel nucleo di Cureglia a confine con la storica casa Rusca, sede del Comune dell'omonimo villaggio.
Dopo il suo acquisto la committenza, desiderosa di recuperare l'oggetto oramai in disuso da metà anni 50' e valorizzare l'importante contesto in cui si situa, ha espresso il desiderio di convertirlo in una unica unità abitativa, polivalente su tre livelli.
Il concetto cardine del progetto, avvalorato dal necessario sventramento interno di tutte le strutture in muratura esistenti non più idonee alla loro funzione, è elementare e minimalista. Esso consiste nel traslare tutti i servizi quali bagni, wc, disponibile, cucina e collegamenti verticali nell'unica zona meno pregiata e senza aperture, e cioè quella a sud. Se ne ricava su tutti e 3 i piani uno spazio libero “openspace” affacciato sui fronti nord e ovest, liberi e con aperture preesistenti verso l'esterno.
Si evince dalla sezione che, oltre ad aver completamente ristabilito la struttura portante in calcestruzzo facciavista, il tetto viene sopraelevato parzialmente ottenendo il terzo ed ultimo piano.
Le due uniche facciate esterne, che si rivolgono verso gli stretti vicoli del nucleo, sono state mantenute integralmente nella loro materialità in segno di memoria storica; ne consegue che l'isolamento termico viene posto internamente su l'intero perimetro. Scelta economicamente meno vantaggiosa ma di risultato conservativo nel mantenimento dell'anima del manufatto. Il solo materiale di rilevanza aggiunto in facciata, laddove necessario e nella sopraelevazione, si caratterizza in mattone di tipo lombardo rustico.
A livello materico, grazie alla stretta e ottima collaborazione con l'impresa di costruzione, si è voluto praticare il concetto di riutilizzo sostenibile. Sono stati scelti ed impiegati per la maggior parte materiali poveri di riciclo, non più utilizzati e già in giacenza nel magazzino della ditta. Isolanti, intonaci, malte, casseri, trave a vista IPE e i mattoni facciavista provengono da esuberi d'altri cantieri. A livello ambientale un piccolo aiuto nel diminuire lo spreco e consumo improprio di materiale da costruzione.
La distribuzione nei locali avviene tramite serpentine a betoncino adeguatamente isolate fonicamente. A piano terreno, oltre alle serpentine e ad un'appropriata isolazione termica supplementare, le fondazioni con vespaio aereato tipo "Iglu" garantiscono un ulteriore confort termico, impermeabilizzante, respingendo inoltre il gas radon di frequente presenza alle nostre latitudini. In contrapposizione, sul tetto a falda in carpenteria lignea, troviamo un' isolazione in lana di roccia performante di ben 22 cm.
L’energia calorica, come l'acqua potabile, proviene dall'attiguo edificio posto a nord, ora sede della posta con annessa bottega alimentare di proprietà della stessa committenza, sfruttando la medesima caldaia, potenziata.
Da qui, grazie alla visione dello studio di Ingegneria RVCS e l'accortezza dei proprietari, si è optato per utilizzare la medesima struttura e spazio tecnico per alimentare l'oggetto. L'impianto di riscaldamento esistente è stato dunque aggiornato ed i collegamenti tecnici tra le due abitazioni sono stati interrati sotto il vicolo che le divide.
Oltre all'importante risparmio di spazio utile e materiale, si è evitato l'inserimento esterno sopra il tetto di una termopompa. Questa soluzione sarebbe stata di pregiudizio anche dal profilo architettonico e di concetto in un luogo sensibile ad interventi così invasivi.