L’intervento è consistito nella demolizione dei bassi fabbricati esistenti, e la successiva costruzione di un nuovo edificio a destinazione residenziale.
Il quartiere su cui sorge il nuovo edificio, fa parte di una zona della città costituitasi prevalentemente nel dopoguerra, e tuttora in via di sviluppo. Gli edifici preesistenti sono pertanto di diverse tipologie caratteristiche dei quartieri periferici; non ci sono tipologie di particolare interesse cui fare riferimento.
L’area sede del progetto è caratterizzata dalla via che taglia in obliquo il lotto. I confini sono delimitati da un lato da un edificio residenziale di tre piani fuoriterra e l’altro da un cortile appartenente ad un altro condominio.
Le principali scelte architettoniche sono state pertanto dettate dalla particolare conformazione del lotto, e non dalle preesistenze.
Fin dal primo approccio compositivo è sembrato opportuno cercare di rettificare l’obliquità determinata dalla via al fine di ridurre al massimo gli spigoli acuti od ottusi all’interno degli alloggi.
La rettifica del filo edilizio (inferiore al 50% del fronte) è diventata occasione per accentuare il flesso della via e per rendere più volumetrico il prospetto; inoltre il parziale arretramento ha generato lo spigolo acuto che, rivestito di vetri cementi colorati, fa da segnale di riferimento per chi percorre la via.
I due fronti così creati si diversificano a contrasto per volumi, anche grazie ai balconi prima incassati poi sporgenti, ma dialogano in contrappunti legati dall’asse rettore del lotto e dai materiali.
La scelta dei materiali è stata determinata dalla presenza nel quartiere di edifici di recente costruzione in mattoni gialli a vista. Pertanto si è optato per il giallo sabbia naturale dell’intonaco di calce idraulica (calce di Chivasso). I serramenti stretti e a tutta altezza sono oscurabili da ante cieche lisce in legno tinteggiato color testa di moro; una volta abitato, il prospetto prenderà ulteriore vita dagli scuri che saranno un po’ aperti un po’ chiusi in un apparente disordine ordinato.
Il fronte cieco sul limitare del confine di proprietà, riporta decorato il numero civico della casa alto quanto se stesso; inoltre a filo di cornicione è stata decorata l'ipotetica ombra che si creerebbe se il cornicione sporgesse oltre confine di un metro e mezzo.