Il progetto prende avvio dalla necessità di realizzare un percorso pedonale in grado di collegare il parco “Le Chiatte” con la prosecuzione della passeggiata a lago più a ovest, verso il paese di Clusane. Attualmente il percorso è interrotto dalla presenza di un tratto di costa di proprietà privata che costringe i fruitori ad aggirare l’insediamento residenziale passando per la strada provinciale. L’intenzione è di unire i due tratti per dare continuità alla passeggiata e determinare un unico ambito collegato con punti di sosta, mettendo in relazione l’uomo con l’acqua.
La scelta concettuale è quella di proporre un intervento che non vuole essere solo la soluzione alla necessità di collegare i due punti interrotti delle passeggiate, ma si propone esso stesso come meta, come un luogo in cui stare, dove la percezione dei suoni e dei rumori offre la possibilità di estraniarsi dall’intorno e dove il raggiungimento della sponda è rimandato nello spazio e nel tempo. L’intervento genera un percorso sospeso diverso da quelli esistenti che fa da trait d’union non solo fisica, ma anche concettuale. La nuova architettura si inserisce nel paesaggio in modo tale che il visitatore possa avere una percezione del luogo diretta e coinvolgente. In questo modo il percorso consente di vivere, occupare e “abitare” il paesaggio in maniera poetica. Questo presupposto ha portato a rifiutare soluzioni standardizzate, a evitare un percorso lineare proponendo invece un tracciato segmentato, con cambi di direzione non logici alla funzione di collegamento accrescendo l’effetto emotivo suscitato dalla natura. Il nuovo percorso sull’acqua è caratterizzato dal disegno geometrico delle sue forme, con repentini cambi di rotta disegnati per creare nuovi punti di vista e orizzonti sempre diversi. Durante il percorso si è costretti a cambiare direzione e quindi si è portati a spostare continuamente lo sguardo e percepire il paesaggio, la luce e le vibrazioni dell’acqua in maniera sempre nuova. Le parti che danno forma al percorso pedonale sono sollevate dall’acqua per non intaccare lo scenario ambientale nel quale si trovano. La nuova architettura è come una palafitta sospesa che si snoda e serpeggia nel paesaggio instaurando con esso un rapporto di reciproco scambio. Natura e architettura si accostano, si avvicinano, dialogano ma non si fondono. I materiali utilizzati enfatizzano queste caratteristiche creando una serie di relazioni forti che esaltano l’unicità del sito.