Lo studio di progettazione milanese Migliore+Servetto ha firmato il progetto di Exhibition e Graphic Design della mostra La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia, una retrospettiva a cura di Lavinia Galli e Antonio Mazzotta.
Negli spazi del Museo Poldi Pezzoli di Milano, 30 opere provenienti da prestigiose collezioni di Italia, Francia e Inghilterra raccontano l’evoluzione del percorso artistico di Andrea Solario, maestro del Rinascimento lombardo. Il progetto, realizzato in occasione del cinquecentenario della sua morte, è frutto di una collaborazione scientifica con il Museo del Louvre.
Il progetto di allestimento interviene con leggerezza all’interno delle sale al piano terra della casa-museo, definendo attraverso l’introduzione di quinte centrali inclinate un percorso fluido in tre differenti ambienti, rispettivamente dedicati al periodo veneziano, a quello francese e a quello milanese, preceduti da uno spazio di introduzione.
L’intervento sulla scatola architettonica si contraddistingue per l’uso del colore bordeaux per le pareti, per le quinte centrali e per la tonalità della pavimentazione. Una cromia classica e intensa che, riprendendo i colori delle sale del museo, crea un contenitore-cornice avvolgente, dando vita a una sorta di effetto scatola nella scatola in cui immergersi.
All’interno di questo insieme omogeneo le opere sono sottolineate dalla presenza di un fondale a doppia inclinazione in tonalità blu fondo. Il piano verticale dietro di esse le accoglie di volta in volta gruppi o piuttosto ne isola altre, definendo così un ritmo di lettura e di significato rispetto al loro posizionamento. Il piano inclinato invece, che abbraccia dall’alto le opere come a creare uno spazio di rispetto e di distanza dall’intorno, contiene un sistema puntuale di illuminazione che definisce il ruolo della luce nella lettura delle opere.
La grafica in mostra, oltre a supportare la comprensione delle opere da parte del visitatore, invita all’immersione nel contesto storico di riferimento accostando disegni e mappe ai testi. Va in questa direzione anche la scelta di riportare sui fondali le diverse firme usate dall’artista nelle fasi della sua vita, dalla giovinezza agli anni della maturità.
“Siamo intervenuti con un progetto leggero che disegna un percorso fatto di accenti e pause, per far leva sull’intelligenza emotiva del visitatore e farlo entrare in profondità nell’esperienza di conoscenza e approfondimento sull’opera di Solario.” Ico Migliore e Mara Servetto