LE PREMESSE I CONCETTI LE SCELTELa scelta fondamentale è di aprire il sito allo sguardo è la deambulazione in un gioco permanente dall’esterno verso l’interno dal sotto verso il sopra. Questa presa di posizione privilegia un rapporto forte con la luce che si ripercuote nel disegno dei percorsi museali contraponendosi alle funzioni primarie della prigione per definizione chiusa su se stessaIl nostro progetto a come vocazione di tradurre tre nozioni chiave della storia ebrea - il rapporto al suolo (terra d’origine persa)- l’erranza (il mito del ebreo errante)- l’adattabilità (l’inserzione nella società italiana)Su un territorio allagato il museo creato si vuole un luogo vivo un luogo che cresce con un ancoraggio forte un aura luminosa ed un potere d’attrattività certo.Superato il grande volume che ospita l’ingresso e i servizi al pubblico l’edificio museale inizia in una nuova costruzione sotto l’edificio carcerario per il percorso 1 l’auditorium e il museo dei bambini poi si prolunga dietro davanti all’edificio A per il percorso 2 e la mostra temporanea.È pensato sia per gli usi dei futuri visitatori che per gli usi dei utenti scienziati tecnici amministrativi con circolazioni fluide e ottimizzate.L’Abbiamo concepito- attraente con capacità d’accoglienza importante- funzionale per una buona conservazione delle collezioni- facile d’accesso alle mostre ai depositi e a vari spazi d’attività- Il MEIS potrà cosi assumere le sue missioni di maniera moderna e servire anche di modello ad altri musei a traverso il paese e/o al livello internazionaleTutto nell’architettura e i percorsi privilegia la nozione di apertura ai altri. Le questioni di sicurezza pertanto non sono ignorate. Il dispositivo previsto all’ingresso consente un filtraggio ed un conseguente controlloIL PROGETTO MUSEOGRAFICOPer noi il MEIS si apparenta ad un centro d’interpretazione della cultura ebraica. Si tratta di un luogo vivente. L’abbiamo dunque concepito utilizzando tutti i mezzi utilizzati nell’allestimento di esposizione di questo tipo che uniscono sia collezioni nuovi supporti mediatici e artefatti. Approfitta delle nuove tecnologie per la messa in valore e la diffusione dell’eredità culturale ebraico sotto tutte le sue forme (testi immagine oggetti). Utilizza l’audio visuale l’informatica cosi come tutti i nuovi supporti e tecniche dell’informazione.Un muso anche storico non deve essere un libro.Questa volontà induce un modo di trattamento ed un vocabolario museografico adatto: dei testi sintetici e dei media attrattivi; delle modalità di percorso a vari velocità (visita lampo o visita approfondita) posizionamento di livelli di lettura secondo gli obiettivi con dei momenti di pausa o di raccoglimento.IL PUBBLICOIl MEIS si rivolge prioritariamente alle comunità ebree e ai gruppi scolastici poi al grande pubblico di cui i visitatori stranieri.La frequentazione attesa del museo è di circa 80.000 visitatori l’annoSecondo lo studio della frequentazione riportato nel DIP il museo dovrebbe accogliere- i Ebrei Italiani- i Turisti internazionale in generale ed ebrei del mondo intero- italiani non ebrei- scuole- università straniere in Italia- bambini- cittadini ferraresi (anche per tutte le attività che sono legate alla città: culturale educative…)Abbiamo considerato questi parametri immaginando il MEIS comme un stabilimento in scala nazionale che avra sicuramente un ruolo di primo ordine nella rete di altri musei a vocazione simile a traverso il paese e nella realizzazione di azioni dei preservazione e di messa in valore del patrimonio Ebraico. Questi vari aspetti hanno un impatto sulle funzioni legate alla ricerca e la conservazione che sono proprie ai museiDEI DISPOSITIVI INNOVATIVI E PERFORMANTIL’Italia dispone di una potenzialità turistica importante e il museo dovrà sicuramente affrontare un flusso di visitatori (ebrei) stranieri e declinarsi secondo le raccomandazioni dell’ICOM in minimo 3 lingue: Ebreo Italiano Inglese. Per questo si prevede un sistema di strumenti “nomadi” attuabili secondo le mostre e rispondendo alle norme di un museo 2.0I PERCORSI MUSEOGRAFICIIl scenario di un museo è una storia che si raccontaUn libro aperto in un spazio tridimensionaleSenza entrare nei dettagli dei contenuti dei percorsi che ci impegnano a rispettare nello svolgimento e nelle ambizioni nostra museografia all’uso di tutti si declina a traverso qualche parole e nozioni-chiavi- L’impronta la memoria la traccia- Dal più antico al più recente- Degli ambienti luminosi vari- La nozione di starti pieghe del terrenoIl giardino “scenografato”L’architettura dei giardini entra in risonanza con la scenografia dei percorsi permanenti del MEIS. Un gioco s’instaura tra il dentro e il fuori con delle viste delle bucature che vengono illuminare i percorsi interni permettendo al passeggiante isolato all’esterno di intravedere le ricchezze interneUna deambulazione sensibile e significanteLungo i percorsi 1 e 2 degli “oggetti simboli” s’iscrivono all’interno di pozzi di luce. Marcano le epoche e i periodi aiutando il visitatore ad orientarsi scegliere i suoi centri d’interesse. Gli ambienti si succedono scuri o luminosi secondo le epoche e i temi.Una luce onnipresenteLa scelta architettonica e paesaggistica consente di lavorare la luce facilitando un percorso quasi iniziatico e progressivo dall’oscurità alla luce. Il visitatore risale il tempo come se rissa lesse dai spazzi sotterranei verso la luce fino al giardino dove è onnipresente. La luce è una promessa di purità e serenità illuminando i oggetti fari del percorso. La storia lontana è nella penombra come se i uomini fossero ridiscesi sotto terra per portare alla luce i tesori nascosti da strati archeologici il rinascimento è illuminato di luce. Al contrario la Shoa si sviluppa in uno spazio distinto e controllato dove la luce del giorno appare soltanto sull'opera di un artista. Ci se accede da un corridoio vero spazio transitorio che prepara alla carica emozionale contenuta nell’evocazione di questo periodo. Lo spazio dedicato è lui sobrio e minimalistaDei stati di scoperta della memoria ebraicaIl taglio in strati dell’insieme delle sale museali evoca un fenomeno di sedimentazione fatto per portare il visitatore a capire il processo di costruzione di un identità qui l’identità ebraica italianaQuest’organizzazione dello spazio intimamente legata alla composizione architettonica consente di incrociare i punti di vista le epoche e di prendere la distanza necessaria di fronte ad una storia lunga ricca e a volte tanto dolorose che ne diventa indicibile.Dei spazi convivialiAll’interno dei percorsi gli ambienti e le scelte si succedono con degli spazzi di proiezione dei multimedia delle stanze di lettura e delle presentazioni classiche. Tutto è fatto per il conforto del visitatore ed un accesso sensibile facile all’insieme dei contenuti raccomandati.