The plant is situated on the Ligurian sea (in the eastern section of Liguria) in a highly important touristic and environmental area: the “Cinque Terre”.
This project embraces both architecture and landscape to create a water treatment plant for Levanto and Bonassola that operates on multiple levels and meets numerous needs.
On the one hand, there is the technical plant with a clear, standardized and regulated function (i.e. water treatment), but on the other, there is the careful consideration of the impact on the landscape of a unit large enough to incorporate all the required high performance, cutting-edge treatment equipment.
The shift from being merely a functional plant to a high quality, meaningful architectural element is far from automatic. Indeed, it is the design that has to take "control" of the landscape by merging the different needs and requirements to produce such quality architecture.
The location of this water treatment plant is relatively unique, with the side of a hill sloping down to the beach, the sea below and the former railway tracks (the line was moved) that have been converted into a seafront walk, lined with amenities and shops, to form a genuine gateway to the fabled tourist lands of Cinque Terre. It is a striking backdrop against which to build a water treatment plant that spans four floors (two underground, two aboveground) and houses all of the water treatment equipment and control units. At the very heart of the project lies the simple idea of reproducing, in a contemporary light, the system of terraced plots that is such a defining feature of the Ligurian landscape.
The building nestles on the hill (and is part of a broader scheme to consolidate the slope and reduce the landslide risk) and then moves away from it in a fluid, dynamic volume that unfolds horizontally for the two above-ground floors, reproducing that terraced structure.
Opposite the first level, accessible by a ramp leading to the road, lies a large yard that provides the space needed for the vehicles and mechanical equipment required for maintenance. The upper terrace is covered by Mediterranean shrubs that blend wonderfully with the top section clad with stone with a cleft finish that recalls the classic walling used for terraces in these lands. This adds harmony and helps link the facility to the hill behind
The middle terrace has greenery that reminds one of a hanging garden, creating a geometrical pattern that contrasts with the sinuous line of the façade. The interaction between the old railway line - now a walkway and powerful element in the landscape - with the terraced architecture of the new water treatment plant creates a clear dynamic perception.
The doors in the front of the building, in different sizes and with horizontal slats, are functional in origin, but help the overall sense of balance and measure.
The cladding for the external walls of the two above-ground levels - done using elegant, curved horizontal bands - is a defining trait of this design, helping to produce the complex composition of the façade.
In a certain way, the cladding represents the project, with its concept of contemporaneity and control. The local stone (Rosso Levanto and Verde Levanto) has a natural finish and is laid in a rigorous, detailed pattern of large bands separated by colour, producing a different perception depending on whether pedestrians walk here from east or west.
This building is all about dynamism and elegance, fluidity and measured composition. It is quality architecture and is definitely far more than a simple functional container; it actively contributes to shaping a concept of landscape wedged between transformation and tradition.
By Francesco Pagliari
L’impianto è localizzato nella parte Est del Mar Ligure, in un’area a forte valenza turistica ed ambientale: le “Cinque Terre”.
Architettura e paesaggio: il depuratore intercomunale di Levanto e Bonassola (Riviera ligure di Levante) assume valori molteplici, rispondendo ad esigenze che si accumulano. Da un lato il manufatto tecnico, le cui funzioni sono chiare, stabilite e normate (la depurazione delle acque); dall’altro, la valutazione relativa all’incidenza che può manifestare nel paesaggio un manufatto dal contenuto impiantistico rilevante (e, nel caso in questione, dal funzionamento a livelli di eccellenza tecnica, in un edificio che racchiude al proprio interno l’intero complesso degli impianti di depurazione).
Il passaggio dalla condizione di manufatto generico ad architettura di valore e qualità specifici non è affatto scontato, anzi è diretto compito del progetto, quale attore principale di un controllo esteso, in cui le varie esigenze concomitanti divengono requisiti per un’opera qualitativamente indicativa.
Il luogo in cui si inserisce il nuovo depuratore è dotato di precipue caratteristiche paesaggistiche, il versante collinare che scende verso la spiaggia e il mare, la presenza del rilevato ferroviario trasformato - per lo spostamento del tracciato ferroviario - in una sorta di volume lineare, che accoglie lungo la sua sommità una passeggiata continua fra collina e mare, un volume che ospita attrezzature, negozi, servizi turistici, proponendosi come una “porta di accesso” alla rinomata zona delle Cinque Terre.
All’interno di questo scenario di grande fascino, si colloca l’architettura del depuratore, che consiste di quattro piani complessivi, due interrati e due fuori terra, per ospitare il complesso degli impianti di depurazione ed i sistemi di regolazione e controllo. Il progetto definisce un’idea fondamentale: ripercorrere - nella contemporaneità – la trama del sistema di terrazzamenti, tipico della zona ligure.
L’edificio, quindi, si appoggia al versante collinare (e corrisponde anche ad interventi geotecnici di consolidamento in opposizione ai dissesti idrogeologici della collina) ed emerge con un volume fluido e dinamico, per fasce orizzontali, dei due piani fuori terra, evidenziando quell’andamento tipico a “terrazze”, come nella tradizionale pratica di costruzione nel paesaggio ligure. Un’ampia superficie, accessibile con una rampa dalla quota stradale, è antistante al primo livello e consente il necessario movimento dei mezzi meccanici per la manutenzione del depuratore.
La terrazza al livello superiore ospita tracce di vegetazione mediterranea in forma libera, che si accompagna al rivestimento della fascia di coronamento in pietra locale con finitura a “spacco”, come nella tradizione costruttiva dei terrazzamenti, segnalando un maggior grado di connessione della struttura col versante roccioso retrostante. La terrazza intermedia ospita vegetazione come in un giardino pensile, secondo uno schema geometrico che si oppone alla fluidità della facciata. L’architettura del nuovo depuratore, nel suo andamento a terrazze, si verifica secondo una netta percezione dinamica, che si determina per il colloquio e la corrispondenza col tracciato dal forte valore paesaggistico, assunto dalla passeggiata sul rilevato ferroviario trasformato.
Le stesse aperture nel prospetto, a differente dimensione e segnate da ante a listelli orizzontali, si relazionano ad esigenze funzionali, ma non rinunciano ad uno schema compositivo misurato ed equilibrato.
Il rivestimento delle pareti esterne dell’edificio nei due piani fuori terra, fasce curvilinee di elegante composizione e finitura, è tema qualificante del progetto, nel definire nel minimo dettaglio la composizione dei prospetti. Il rivestimento diviene sintesi del progetto, della sua concezione di controllo della contemporaneità: la pietra locale (Rosso Levanto e Verde Levanto) viene lasciata al naturale, si compone un rigoroso e dettagliato disegno della facciata per tasselli in fasce separate ed uniformi nel colore, che asseconderanno distinte visuali in modo da differenziare la percezione per chi, passeggiando, proverrà da oriente o da occidente. Dinamica ed eleganza, fluidità e misura della composizione: è il disegno di un’architettura di grande significato per un edificio che non può essere ridotto a contenitore meramente funzionale, nel formare un’idea di paesaggio, fra trasformazione e tradizione.
Francesco Pagliari