La funicolare collegava l’abitato di San Pellegrino alla frazione “Vetta”, da cui ha preso la denominazione, una frazione situata a circa 650 metri s.l.m., sui monti del versante destro della valle. Il territorio in cui si colloca l’intervento è caratterizzato dalla presenza di alcune eccellenze architettoniche strettamente connesse al settore termale come il Grand Hotel, il Casinò, lo Stabilimento Termale e alcune ville storiche. La costruzione dell’edificio oggetto d’intervento inizia nel 1906 e i lavori vengono ultimati nel 1909 con l’inaugurazione della Funicolare. L’edificio originario presentava un pianta a croce con tre locali per piano dislocati su tre livelli e un piccolo interrato. Nel tempo sono stati aggiunti alcuni locali accessori legati soprattutto alla gestione della funicolare che hanno parzialmente modificato l’immagine di un tempo. L’intervento è inserito all'interno di un sistema di iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale e al rilancio del turismo nel paese termale e prevede la trasformazione dell’edificio residenziale in un fabbricato a uso pubblico per l’allestimento di mostre permanenti e temporanee. Questo intervento rappresenta il primo passo per la riabilitazione della Funicolare che metterà nuovamente in comunicazione il paese con la località Vetta. Gli interventi si concentrano nei locali interni e, in primo luogo, si rendono necessari per modificare la distribuzione funzionale. Attualmente infatti dalla piazzetta, attraverso un ampio accesso ad arco, si raggiunge la sala d’attesa e da qui i due piccoli locali riservati all'addetto al funzionamento della funicolare. Per accedere all'alloggio è però necessario uscire nel giardino privato e aggirare l’edificio fino a raggiungere l’accesso del vano scala che distribuisce i due livelli abitabili e il sottotetto. La nuova destinazione d’uso necessita di spazi ben connessi fra di loro e soprattutto un unico accesso ben posizionato e controllabile con facilità. Si è quindi pensato di aprire un varco, originariamente già presente, in grado di mettere in comunicazione diretta la sala d’attesa con gli altri locali del piano terra, il vano scala e quindi con tutti gli ambienti dell’edificio. Per facilitare la visita dei nuovi spazi a persone diversamente abili si è previsto di inserire, all'interno del volume, un montapersone che mette in comunicazione i due livelli. In questo modo si ottiene un percorso espositivo che si sviluppa attraverso sei ampi locali di forma regolare ben collegati fra di loro.