Posta sulla sella di una collina, è concepita orizzontalmente come un filare delle preziose vigne di dolcetto del paese in cui sorge. Le persiane si sfiorano formando una fila continua. Elementi prefabbricati per impianti fognari diventano fioriere. Le grandi orecchie evocano il neogotico del cimitero di Schellino in un guizzo verso l'alto pur nell'orizzontalità dominante. Un gesto quasi postmodernista negli archetti in ferro è consentito dal luogo agreste (una licenza che lascia il dubbio divertito all'autore). Le foto di Daniele Regis, amico allievo ed ora maestro.