Concorso EURAC, Bolzano, Italy, 2014
Gianluca Milesi with Attilio Stocchi and Attilio Terragni
Collaboration by Amit Anafi and Cecilia Marcheselli
“The shape of mind (synapses) creates unexpected perspectives on sites: architecture is not the perfection of the experience (wisdom) or just a representation, but is the capability to produce images, the virtue of a person who learned to imagine and to push his or her imagination further”.
The building for Eurac in Bolzano, Italy, is a totally hypogeal system, technological, organized, characterized by it’s image of a green square and wants to give an image of efficiency and modernity but also of new researches and perspectives to the people working or visiting Eurac.
The building and the square are the physical and poetic link to the surrounding buildings, respecting them and their quality, but without creating new density that could break the harmony of the environment.
The work environment is organized around 3 inner representative courts that light the new architecture the new workplaces in an original functional mix of traditional way of working and new parameters (lighting, air conditioning, acoustic).
The façade system of the courts is a combination of performing aluminium window frames and selective double glazing (low-e), integrated my curtains.
In order to favour the natural ventilation, according to the orientation, the facade system is enriched by an external metal structure with diagonal sectors and different density aluminium sunblind. This structure is partially covering the green square above and is a support for vegetation.
For the Energy requirements and their impact to the environment (passive-active systems) geothermal energy is proposed as the nature of building suggests.
The plan of the building is a traditional cross plan with corridors along the perimeter. The spatial distribution of the offices is regulated by a 6 meters by 6 meters weave. The office spaces and the workshops are distributed around the not regular courts, standardized but formally and spatially dynamic. In 5 corners created by such a distribution are located the meeting rooms and the common areas, acting as small “squares” interrupting the corridors and creating pleasant places for socialization.
The result is a sort of “small city”, an underground working place with streets, squares, coffee shops, places where is possible to meet or to meditate, work and relax.
The ”small city” is just below a pleasant green public square.
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“La forma della mente (sinapsi) crea tagli prospettici inaspettati nei luoghi esistenti: l’architettura non si denisce come la perfezione dell’esperienza (saggezza), la capacità di rappresentare le cose di questo mondo, ma come l’abilità di produrre immagini, la virtù propria di chi ha imparato a immaginare e a spingere la propria immaginazione.”
L’edicio per Eurac in Bolzano è un unico complesso interamente ipogeo, omogeneo, tecnologico, ben organizzato, caratterizzato dall’’immagine architettonica di una piazza a verde, che vuole dare agli utenti di Eurac un’immagine di efcienza, di modernità, ma anche di nuove ricerche e prospettive.
L’edicio ipogeo e la piazza sono il legame (anche poetico) tra i diversi temperamenti degli edici circostanti, mettendone in luce le importanti qualità architettoniche, senza che la densità dei volumi edilizi pregiudichi l’armonia dell’intero contesto.
Gli ambienti di lavoro si organizzano intorno a tre corti interne, di grande rappresentanza, che illuminano di luce nuova l’architettura del luogo e i diversi modi di lavorare, in un mix funzionale che varia dall’ufcio tradizionale ai nuovi scenari tecnologici, con qualità variabili anche nei parametri dell’ambiente interno (illuminazione, climatizzazione, niture, acustica).
Il sistema di facciata nelle corti interne è modulare con elementi performanti in proli di alluminio e superci trasparenti in vetrocamera selettivo (low-e), integrati da un sistema di tende interne.
Per adattarsi al carico termico variabile e favorire la ventilazione naturale, a seconda dell’orientamento dell’edicio, lo sviluppo delle facciate è arricchito da una struttura metallica esterna che suddivide la continuità della supercie vetrata in settori diagonali con elementi frangisole in alluminio a densità variabile e vegetazione rampicante sulla parte che copre parzialmente al piazza verde al di sopra.
Per il fabbisogno energetico e l’impatto ambientale ( sistemi passi%vi-attivi) si propone l’utilizzo della geotermia, strategia energetica coerente con l’impianto ipogeo della costruzione.
L’organizzazione della pianta dell’edicio è quella tradizionale di un impianto a croce, con i corridoi di distribuzione posti lungo il perimetro. La distribuzione degli ufci è regolata da una maglia di sei metri per sei, che corrisponde alla profondità del modulo ufcio-corridoio, che consente un’organizzazione delle facciate sul modulo di 1,5 m.. Gli ufci e i laboratori sono distribuiti intorno alle forme irregolari delle corti in modo da essere contemporaneamente standardizzati ma anche dinamici ambienti di lavoro, differenziati tra loro per la qualità della parete esterna;- Nei cinque angoli creati dalla distribuzione interna sono state individuate le cinque posizioni per le sale riunioni e per i luoghi d’incontro, in modo da avere delle vere piazze interne che interrompono i corridoi con aree piacevoli e stimolanti che assumono la valenza di luoghi fondamentali per lo scambio di conoscenza, dati e know-how tra persone.
Ne risulta uno spazio paragonabile a una “piccola città” con posti di lavoro che appaiono come strade, piazze, caffè, con luoghi ove sia possibile isolarsi e meditare, incontrarsi e confrontarsi, lavorare e rilassarsi, al di sotto di una piacevole piazza verde pubblica.