Il progetto si basa sulla riqualificazione di un area sita in un quartiere degradato della città di Palermo, quartiere Zen. Da questo prende nome il museo stesso: “Zen Museum”, l’idea capo del progetto è la distinzione in volumi; infatti ne vengono progettati differenti a seconda della loro destinazione d’uso, tre in totale, uniti da un corpo, a loro perpendicolare, rosso di 8,00 m. di altezza, che li collega tramite corridoi e corpi scala.I volumi sono rispettivamente:Zona Ristoro (2 livelli, 5m. ciascuno), collegati sia dalla scala interna sia dal corpo scala presente nel corridoio, ha un’area all’esterno coperta da tettoia;Zona Auditorium (unico livello, 5m.), rialzato di 3,00 m. dalla linea di terra;Zona Mostre e laboratori (3 livelli, ciascuno 5m.) collegati tra loro da una scala interna e dalla scala nel corridoio; al piano terra possiamo trovare la sala mostre temporanee, salendo al primo piano, le mostre permanenti ed infine al secondo livello i laboratori creativi; i primi due sono quasi totalmente ciechi, presentano aperture solo sui lati corti, mentre l’ultimo ha molte parti vetrate.A quest’ultimo livello è collegato un altro volume, rialzato di Ca. 10,00 m. dalla linea di terra, quello dellabiblioteca, completamente vetrato, a doppia altezza, con librerie lungo tutto il contorno per oscurare.Tutti i corpi non facente parte di questi volumi, come il corpo trasversale, la tettoia, la rientranza del balcone nei laboratori creativi e per finire l’aggetto che fuoriesce dalla zona dedicata alla mostra contemporanea sono di colore rosso, mentre tutto il resto ha un colore molto chiaro, quasi bianco, con pareti vetrate che si alternano ad altre completamente cieche.Anche le coperture sono differenti per i diversi volumi:la zona ristoro ha una copertura con giardino pensile, in modo da garantire l’isolamento termico dell’edificio, la sostenibilità energetica e la riduzione dei costi nell’istallazione dello stesso; l’area dedicata all’Auditorium ha una terrazza attrezzata accessibile dall’ultimo piano del corridoio; il volume mostre e laboratori, ha dei lucernari per permettere alla luce di entrare, specialmente nei livelli sottostanti dove le pareti sono quasi completamente cieche; ad ogni livello i lucernari si ripetono per far penetrare l’illuminazione naturale.Nel volume trasversale e nella copertura della biblioteca troviamo, a garantire la sostenibilità dell’immobile, i pannelli solari fotovoltaici. Questi sono dispositivi composti da celle fotovoltaiche che sono in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica mediante effetto fotovoltaico.All’ingresso del Museo, a fargli da limite, c’è un muro con all’interno inciso il nome del Museo: “Zen Museum”.Dal dettaglio della sezione è possibile vedere come è stata studiata nel dettaglio la scala, presente all’interno del corpo trasversale, che permette di collegare tutti i volumi, nonostante si trovino su differenti livelli; infatti questa è composta da tre rampe, percorrendo le prime due ci si trova su un pianerottolo dal quale si può uscire, raggiungendo così l’Auditorium a quota +3,00, o proseguire l’ultima rampa, arrivando ai livelli superiori.