L'idea di progetto nasce dall'analisi del sito e dalle sue caratteristiche morfologiche e floro-faunistiche.
La condizione Appenninica presenta declivi più dolci rispetto a quelli alpini con condizioni climatiche meno rigide. Nel paesaggio, inoltre, si nota la presenza di un elevato numero di grandi alberi da cui nasce la forma “albero” del rifugio, che trae dal mondo vegetale anche i principi del suo funzionamento.
Alla base (attacco a terra del bivacco) si trovano i sistemi di immagazzinamento dell'energia e delle scorie svolgendo una funzione di riserva come avviene per le radici degli alberi mentre i pannelli fotovoltaici, posti sulla sommità dell'edificio, interagiscono con il sole esattamente come le foglie di un albero.
Il bivacco presenta una struttura a telaio in legno 160 x 80 controventato con tiranti in acciaio e isolamento in sughero espanso racchiuso tra due pannelli di OSB pretrattato e guaine traspiranti.
La grande vetrata serve per l'illuminazione diurna sia del primo livello dove si trovano i servizi, la zone notte e la zona ritrovo sia del livello superiore costituito da un semplice assito di pannelli in legno.
Il soppalco è stato pensato come ambiente relax, luogo di meditazione e contemplazione della natura.