Il progetto cerca di rispondere in modo preciso alla complessità di questo luogo. Il nuovo spazio di Piazza Libertà, privo di elementi di riferimento enfatizza il monumento ai caduti; il collegamento tra Piazza Libertà e Piazza Crespi si configura come un luogo più raccolto, spazio di transito ma anche di aggregazione, di sosta, che termina nella parte antistante la chiesa.
Un luogo che contiene un significato che va oltre le singole funzioni particolari e che si configura come luogo civico per eccellenza, in cui si raccoglie la cittadinanza per una manifestazione urbana, o si passeggia, o si sosta nei bar con i tavoli all’aperto. I porticati esistenti diventano fondamentali nella proposta progettuale, il flusso pedonale scorre ai lati del collegamento tra piazza Libertà e piazza Crespi, e quindi questi diventano zona di transito privilegiata. All'interno di ogni spazio sono collocati gli elementi di arredo come le panche con rivestimento in lamelle di legno, vasche in acciaio Corten per la creazione di elementi a verde, essenze arboree e i corpi illuminanti. Ogni elemento si colloca in relazione agli altri secondo uno schema compositivo ben preciso che si manifesta con gli elementi del progetto, come i canali di scolo delle acque meteoriche qui trattati come elementi di disegno dello spazio e per questo sottolineata con pietre dalla colorazione più chiara.
Gli spazi di fronte al Municipio e alla Chiesa, volutamente dilatati, devono riacquistare il senso pubblico che li caratterizza fin dall'antichità. Qui si è pensato di delimitare uno spazio a verde, sufficientemente grande per contenere un esemplare di Quercus Cerris di dimensioni maggiori rispetto agli altri, che diventi il simbolo dell’intervento. Accanto una fontana con l’acqua, simbolo della vita, che fluisce in prossimità del cerro, simbolo della vita pubblica. Le alternanze di superfici e percorsi pavimentati e, all'interno di questi, le variazioni di direzione della pavimentazione stessa, sono concepite al fine di indurre l’osservatore ad una mutevole percezione dello spazio, al riconoscimento di nuove prospettive, all'individuazione di diversi “micro ambienti”, ciascuno dei quali caratterizzato da una propria dimensione, in modo da assecondare nella maggior misura possibile diversi concetti sempre soggettivi, e a maggior ragione estremamente variegati, di vivere un luogo pubblico come una piazza, dove necessariamente transitano persone con diverse visioni dello spazio, affinché ciascuno possa individuare un proprio “settore” preferenziale, insomma uno spazio concepito come immagine di cui sentirsi parte.